Finanziamenti, bandi, fondo perduto, transizione 4.0, microcredito, business plan…..siamo letteralmente travolti da una valanga di input economici e finanziari che rischiano di creare confusione a chi vuole darsi da fare e aprire una nuova attività se non seguiti, passo dopo passo, da tutor professionali. Oggi l’improvvisazione e il “faccio tutto da solo” rischia solo di creare danni.
Mai come in questo periodo sono molte le persone che guardano in maniera propositiva all’apertura di nuove attività imprenditoriali, artigiane o professionali.
Spesso si ha un bel sogno, un buon progetto dettato “dal cuore” o scaturito dagli studi appena terminati o, ancora, dall’esigenza di rendere impresa una precedente attività professionale avuta da “dipendente”. Ma come “mettere per terra” la propria idea imprenditoriale o professionale?
Diversi giovani vengono nei nostri uffici per avere informazioni su come fare ad avviare una nuova attività, dove ricercare i migliori finanziamenti, conoscere le opportunità messe in campo dallo Stato, direttamente o indirettamente, fare una pianificazione economica, dove formarsi adeguatamente….
Fare impresa oggi non è una cosa semplice ma neanche impossibile, anzi…è un modo di affrontare il quotidiano cercando di superare sempre se stessi, giorno dopo giorno. Cosa importante è analizzare molto bene l’idea imprenditoriale e “mettere a terra” il progetto in maniera analitica e concreta.
Negli scorsi anni ho avuto modo di leggere il saggio di Luigi Furini dal titolo “Volevo solo vendere la pizza”, per le edizioni Garzanti. La storia (reale) di un giornalista che cerca di diventare imprenditore aprendo una pizzeria. Non potete immaginare i problemi burocratici, corsi di formazione, certificazioni …. Questo perché tutto bisogna pianificare prima, analizzare, valutare per non avere sorprese dopo. Una delle difficoltà è proprio questa.
Il futuro imprenditore ha un sogno, un desiderio, ma rischia di non vedere in maniera analitica ed organica i passaggi che deve fare per rendere il proprio sogno imprenditoriale una realtà produttiva. Ecco che bisogna confrontarsi e analizzare tutti gli aspetti, realizzando un vero piano finanziario ma ancor prima commerciale. Dobbiamo ragionare bene sui numeri.
In “CLAAI Assimprese” –www.claai-assimprese.it- una delle nostre mission è proprio questa: accompagnare coloro che vogliono “aprire” una attività ad un primo bilancio delle competenze e quindi accompagnarli alla realizzazione della loro idea d’impresa; accompagnare il neo-imprenditore con una attenta azione di tutoraggio professionale. Oggi le opportunità ci sono tutte. I bandi per l’accesso alla finanza agevolata non mancano, come non mancano le opportunità di un credito facilitato, il microcredito. Sono tutti strumenti che devono essere valutati ed utilizzati al meglio.
Oggi il “mettersi in proprio” è una soluzione vincente ma necessitano idee nuove ed attività smart con alto contenuto digitale.
Bisogna riuscire a coniugare le professionalità di sempre, il “saper fare”, con nuove tecnologie ed una visione d’insieme orientata all’innovazione, al green ed alla produzione ecosostenibile.
Essenziale è la professionalità e le competenze “certificate” del nostro neo-imprenditore. Quindi bisogna ragionare su un business plan professionale che è il vero “biglietto da visita” della nascente impresa o studio professionale che sia, analizzando sia gli aspetti dell’idea imprenditoriale che l’attività commerciale senza tralasciare concorrenza e strategie di marketing, per poi arrivare ad una pianificazione finanziaria.
Un business plan efficace ed approfondito è il primo mattone della nuova attività, è come un vestito di sartoria.
Ma sia chiaro che alla base di ogni attività, vi deve essere la passione per ciò che si fa. Vi deve essere impegno e dedizione.
Ivan Simeone
Per approfondimenti: https://www.claai-assimprese.it/start-up-nuove-imprese/